La contaminazione microbica della sala operatoria è evento ineliminabile e ogni energia deve essere volta a ridurla al minimo e a mantenerla ridotta nel corso della seduta operatoria. La contaminazione si instaura con l’inizio dell’attività,va crescendo  col passare delle ore e dipende in modo cruciale dalle  persone presenti in sala (staff operatorio,paziente ecc).Estrema attenzione deve essere perciò posta al numero delle persone che assistono all’intervento operatorio,al loro comportamento, a quanto parlano, a quante volte entrano ed escono dall’area critica, alla loro igiene personale etc. in quanto tutti questi elementi modificano in modo sostanziale la quantità di microrganismi che le persone trasportano. Allo stesso modo  + importante avere cura del paziente che si deve sottoporre all’intervento, alla sua preparazione, al suo trasporto da e per  la sala operatoria,etc.

I fattori sopra riportati non sono di secondaria o teorica importanza:studi scientifici hanno dimostrato in modo quantitativo il loro impatto sulla carica microbica totale presente nell’ambiente operatorio. Tutti questi eventi che portano alla contaminazione microbica nell’ambiente operatorio sono dinamici con continuo mutare nel tempo:continuamente i microrganismi passano dalle persone agli oggetti e al malato. Il sistema di ventilazione ricambia continuamente l’aria della sala concorrendo di fatto al  contenimento della carica microbica ambientale a mezzo dell’areodispersione. In modo altrettanto continuo e dinamico,senza mai abbassare il livello attenzione a riguardo,gli operatori di sala  devono col loro comportamento ridurre al minimo i microrganismi immessi nel sistema e rimuovere al massimo con la pulizia e disinfezione quelli, nonostante ciò, inevitabilmente immessi:è la lotta che gli uomini da sempre conducono contro i microrganismi,per certi versi impari,ma registrando negli ultimi decenni enormi successi che consentono alla chirurgia moderna di raggiungere brillanti traguardi di successo e di sicurezza che si registrano oggi. La sala  operatoria,nel momento in cui si apre per dare inizio all’attività,presenta,se adeguatamente ricondizionata, un livello di contaminazione microbica molto basso. La pulizia e la disinfezione che precedono l’arrivo dell’equipe chirurgica,se sono operanti sistemi di ventilazione controllata,fanno si che una gran parte di contaminanti sia eliminata. Occorre perciò concentrare l’attenzione sulle procedure che consentono di arrivare  a questa condizione di bassa carica microbica cercando di ripristinarla tra un intervento e  l’altro:oltre alla ventilazione controllata,cruciale è l’adozione di procedure standardizzate e controllate di pulizia e disinfezione ambientale e comportamentali in quanto comportamenti incongrui vanificano le corrette procedure di pulizia e disinfezione adottate. A tale scopo queste linee guida comprendono una sintesi delle raccomandazioni per il comportamento da seguire per contenere al massimo la contaminazione microbica delle sale operatorie.,in relazione alle quali dovranno essere stilati,presso ciascun gruppo operatorio,i Protocolli di sanificazione ,disinfezione e comportamentali per tutto il personale operante nel blocco stesso. Le indicazioni che seguono devono essere messe in atto per tutte le tipologie d’intervento e per ogni tipo di paziente,partendo dall’assunto di considerare tutti i pazienti possibili portatoriu di infezioni trasmissibili per via ematica e applicando quindi sempre le precauzioni standard o universali,ma considerando anche che sostanzialmente nulla di pi§ deve essere messo in atto per quanto attiene le misure ambientali(pulizia del blocco operatorio)al fine di far fronte al pericolo di contagio di malattia infettiva per altri pazienti e per gli operatori,in presenza di pazienti portatori di infezioni trasmissibili per altre vie(contatto,droplet e aerea)poichè le eventuali ulteriori misure riguarderebbero i mezzi di barriera da adottare per gli operatorie le misure da adottareper il pèaziente specificate successivamente. Anche le linee guida dei Centers For Disease Control (C.D.C.)riguardanti la pulizia e la disinfezione degli ambienti operatori raccomandano di non effettuare pulizie e disinfezioni particolari dopo interventi chirurgici contaminati o sporchi,programmando questi ultimi alla fine della seduta operatoria. A chiarimento di tali problematiche è disponibile per gli operatori,dal 1998,la procedura aziendale in merito all’isolamento dei malati con patologie infettive in ospedale,basata sulle linee guida del C.D.C.,che illustrano le procedure assistenziali da attuare per i pazienti con accertata o sospetta patologia che necessita di isolamento. E’bene ricordare in proposito che il DM del 28 settembre 1990 (norme di protezione dal contagio professionale da HIV nelle strutture sanitarie ed assistenziali pubbliche e private)obbliga gli operatori a considerare tutti i pazienti potenzialmente infetti e quindi ad adottare le precauzioni standard su tutti i pazienti,indipendentemente dalla loro patologia,ogni volta che si viene a contatto con sangue e altri liquidi biologici. Tali precauzioni si attuano mediante l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale,della disinfezione,asepsi e sterilizzazione,(già procedurate nell’ospedale nel “Prontuario Degli Antisettici e Disinfettanti”,”Protocollo per la sterilizzazione a vapore”e “Linee guida per la sterilizzazione a mezzo di Gas Plasma”alle quali si rimanda).Per tanto,quando pazienti che presentano patologie infettive suscettibili di isolamento ematico e orofecale debbono essere sottoposto ad interventi chirurgici,le procedure assistenziali di sala operatoria si concretizzano molto semplicemente nell’applicazione delle precauzioni standard. Nei casi in cui è necessario sottoporre ad intervento chirurgico pazienti che presentano patologie infettive a trasmissione aerea o da droplet (ad esempio quelli affetti da TBC in fase infettante),le problematiche legate alla Sala Operatoria riguardano principalmente : -i dispositivi utilizzati per l’intubazione e la respirazione assistita in anestesia generali,che essendo monouso e dotati di filtri antibatterici e antivirali,non necessitano di nessuna procedura aggiuntiva da mettere in atto nei casi specifici.-La decontaminazione e il ricondizionamento igienico dell’ambiente,che parimenti non comporta alcun problema aggiuntivo rispetto a quanto effettuato di routine(come dettagliatamente specificato nella sezione che riguarda l’ambiente del “Prontuario degli antisettici disinfettanti”in uso e anche nelle “Linee guida per il controllo della malattia tubercolare”contenute nel Decreto Legislativo del 31 Marzo 1998,numero 112.

-I ricambi di aria previsti che,in presenza di patologia e trasmissione aerea,compresa la TBC,non presentano alcun tipo di problema in quanto le sale operatorie sono tutte dotate di condizionamento di aria che garantisce il mantenimento del microclima necessario.-I dispositivi di protezione individuale del personale di assistenza che ,nel caso di patologia a trasmissione aerea sono costituiti ,oltre che dai guanti,dalle mascherine chirurgiche e dai camici TNT,anche dai dispositivi di protezione respiratoria con filtranti di classe FFP2,in grado di garantire una riduzione da rischio di contagio aereo. Questi dovranno essere indossati tutto il tempo di assistenza al paziente durante la permanenza in Sala Operatoria e trasporto dall’U.O alla S.O e viceversa.

-I dispositivi di protezione da impiegare sul paziente isolato,in quanto affetto o sospetto di patologia a trasmissione aerea o da droplet che sono costituiti dalla mascherina chirurgica posta sulla bocca del paziente ,ogni volta che necessariamente deve transitare in ospedale e quindi anche quando deve essere trasportato dal reparto alla sala operatoria fino al momento dell’intubazione,dopo il risveglio e per il successivo trasporto dalla sala operatoria al reparto.