Formazione e competenze riconosciute nelle pulizie: è la sfida di legaqual2do.

“Un progetto transnazionale che
coinvolge Italia, Francia, Inghilterra,
Belgio e Lettonia mira a
certificare le competenze degli
operatori delle pulizie. I primi risultati
presentati in giugno a Vicenza.
“Dopo la prima fase, di 3
anni, si punta a una diffusione regionale
e nazionale”, dice Antonietta Campesato di CNA. “Servono competenze riconosciute a
livello europeo, non ci si può più
improvvisare o si rischia di perdere i lavori”.

“La mia paura è che, mentre noi restiamo
a guardare alla finestra, gli altri arrivino
e ci soffino il lavoro. Non tanto
perché sono più capaci e più bravi, ma
perché sono più organizzati: guardi cosa
sta succedendo ai treni e alle case di
cura e di riposo: le imprese che provengono
dall’estero sono sempre più numerose
e agguerrite”.
Indispensabile formarsi e
aggiornarsi
L’allarme arriva da Antonietta Campesato,
presidente CNA Vicenza, all’indomani
della presentazione dei risultati
del progetto europeo LeGaQual2DO, a
cui ha partecipato con entusiasmo. “Per
lavorare nelle pulizie non basta più improvvisarsi.
Noi maneggiamo prodotti
chimici e macchine anche complesse e
costose, andiamo in casa dei clienti, gestiamo
un lavoro non semplice e dobbiamo
avere conoscenze e competenze
in vari campi, anche per un fatto di sicurezza.
E’ impensabile che siamo tra i
pochissimi in Europa a non avere certificazioni:
da tempo andiamo dicendo
che per lavorare nel nostro settore serve
una certificazione, e adesso a chiedercela
è la realtà del mercato, che in Europa
si sta evolvendo e sviluppando molto
rapidamente”.
Un limite non più accettabile
Continua Campesato: “Mentre altre professioni
possono esercitare le loro competenze,
certificate da una laurea, un diploma
o un formale titolo professionale,
in qualsiasi paese europeo, lo stesso
non si può dire per gli specialisti delle
pulizie, che hanno imparato il lavoro sul
campo ma non possono tuttora accedere
a qualifica professionale, né vedere
riconosciute le proprie competenze a livello
europeo. E questo, in tempi d’integrazione
europea, è un limite non più
accettabile. Per ovviare a questo limite
strutturale è in corso, a seguito di una
Raccomandazione UE approvata nel luglio
2009, un processo innovativo che
mira a riconoscere agli operatori, divenuti
specialisti sul posto di lavoro, una
qualifica valida in tutta Europa”.
I primi risultati presentati
a Vicenza
E’ su questa traccia che è nato il progetto
LeGaQuAl2Do, – Learning and
get qualified to be recognized (in traduzione:
apprendere e acquisire qualifiche
che siano riconosciute), co-finanziato
dal programma Lifelong Learning
Program (LLP), con l’obiettivo di sviluppare
e promuovere il riconoscimento
di qualifiche professionali a coloro che
non hanno la possibilità di accedere alla
qualificazione di base. Il progetto è
stato coordinato dal capofila francese
Régie des Ecrivains di Strasburgo. Dopo
una fase di costruzione e d’impostazione
del materiale didattico, i primi 20
operatori specializzati (4 per ogni paese
partner) sono andati a fare esperienza
trans-nazionale in un Paese europeo
diverso dal proprio.
Vicenza partecipa al progetto
Nel caso specifico alcuni operatori vicentini,
professionalmente formati e impostati
da Comune di Vicenza, Studio
Centro Veneto e ditta Campesato (l’impresa
della stessa Antonietta Campesaformazione
e competenze riconosciute
nelle pulizie: è la sfida di legaqual2do
Un progetto transnazionale che
coinvolge Italia, Francia, Inghilterra,
Belgio e Lettonia mira a
certificare le competenze degli
operatori delle pulizie. I primi risultati
presentati in giugno a Vicenza.
“Dopo la prima fase, di 3
anni, si punta a una diffusione regionale
e nazionale”, dice Anto- nietta Campesato di CNA. “Ser- vono competenze riconosciute a
livello europeo, non ci si può più
improvvisare o si rischia di per- dere i lavori”.
di Carlo Ortega
to), sono andati a Liegi (Belgio), mentre
altri operatori lettoni sono arrivati a
Vicenza. Gli operatori delle pulizie vicentini
a Liegi, al termine del proprio
percorso formativo sono stati sottoposti
ad una vera e propria formale verifica,
che hanno superato a pieni voti. Il Comune
di Vicenza, in collaborazione con
il Centro Studio Veneto, ha così partecipato
al partenariato composto da tre
enti francesi (una cooperativa sociale,
un centro di formazione e un ente certificatore),
un ente inglese e uno lettone
specializzati nell’accompagnamento al
lavoro di persone in svantaggio sociale,
e un ente pubblico belga che si occupa
di disabilità. E proprio a Vicenza, il 22
giugno scorso, si è svolto il seminario di
chiusura del progetto.
Una collaborazione virtuosa
“Una chiusura – commenta Campesato
– che in realtà è un nuovo inizio, perché
abbiamo l’intenzione di portare il
progetto a livello regionale e, poi, nazionale.
Nel nostro settore c’è bisogno
di formazione certificata, e, con questo
diploma, gli operatori formati e certificati
hanno anche la possibilità di uscire
dall’Italia e lavorare in Europa con un
titolo riconosciuto. I destinatari del progetto
(oltre alla pulizia erano interessati
anche il settore delle aree verdi e della
vendita al dettaglio), durato 36 mesi,
sono stati giovani e adulti che per svariati
motivi non hanno completato l’educazione
scolastica di base. Il riconoscimento
e la certificazione delle loro competenze
sono stati resi possibili grazie
alla creazione di una collaborazione fra
organizzazioni di formazione, di certificazione
e cooperative sociali”.
Il training by doing
“Finalmente un progetto che valorizza le
competenze professionali maturate sul
campo, anche per lavoratori non in possesso
di qualifiche formali – commenta
Campesato-. E poi, la mobilità europea
è davvero una bella occasione di crescita
umana, oltre che lavorativa. Il passo successivo,
una volta terminato il progetto,
sarà quello di proporre alla Regione
Veneto tutto il materiale e gli strumenti
costruiti, nonché i risultati raggiunti. E’
ormai necessario che le strutture regionali
decidano di fare quel passo necessario
per portare a qualifica professionale
riconosciuta a livello europeo, tutte le
competenze che gli operatori delle pulizie
acquisiscono ogni giorno nel loro
lavoro. Anche per riconoscere la giusta
dignità ad un lavoro importante”.
I dettagli
Il progetto, programmato come dicevamo
su un arco triennale, si è sviluppato
attraverso una serie di visite tecniche,
tecnologiche, di confronto reciproco e
didattiche nei vari paesi partner, allo scopo
di definire percorsi di apprendimento
e consolidamento applicativo di taglio
pratico, caratterizzati da una forte connotazione
professionale. Si è partiti dalla
constatazione dello stato di fatto: “Se in
Francia e Belgio gli operatori delle pulizie
hanno la possibilità di arrivare a qualifica
professionale e ricevere formale attestazione
delle proprie competenze, in
altri paesi, tra cui l’Italia, questo percorso
non è previsto. Ma l’Unione Europea
chiede l’armonizzazione della certificazione
delle competenze acquisite nel posto
di lavoro. Con la logica di “imparare
facendo” sono stati messi a punto una
serie di strumenti informatici, di utilizzo
estremamente pratico e di facile e immediata
comprensione, estendibili in futuro
a tutte quelle persone che, dotate di una
determinata competenza nello svolgere
determinate attività nel proprio specifico
paese, potrebbero svolgerle anche in
altri paesi europei. Attraverso una app
gratuita di facile installazione su tablet e
smartphone è stato così possibile dotare
il lavoratore di supporti formativi direttamente
sul posto di lavoro”.
Gli strumenti informatici
Il team LeGaQual2DO ha infatti costruito
e messo a disposizione una serie
di strumenti informatici utili a supportare
i beneficiari finali nel percorso di
formazione, come l’ “Interactive pedagogical
tool”, una app scaricabile gratis
su smartphone e tablet, che ha supportato
i supervisori che hanno affiancato
gli utenti durante la fase di formazione.
Il tool contiene regole, contenuti di base,
metodi e tecniche relativi allo svolgimento
di particolari mansioni, evidenziando
errori comuni e fornendo dettagliate
spiegazioni delle attività da compiere
attraverso immagini e testi scritti
e vocali disponibili in tutte le lingue dei
paesi partner. A questo si è aggiunto un
Digital skills portfolio, piattaforma digitale
all’interno della quale le competenze
acquisite durante la formazione sul
posto di lavoro sono state validate per
costruire il passaporto delle competenze,
documento utile nella fase di ricerca
di lavoro che attesta le competenze
possedute, certificabili e riconosciute in
tutta Europa.
I risultati conseguiti
Fra i risultati raggiunti: la formazione
di un gruppo di lavoro con il compito
di svolgere un’analisi dello stato attuale
in termini di formazione professionale
e certificazione delle competenze;
la creazione di un portfolio europeo di
competenze acquisite durante l’attività
lavorativa e spendibili poi in tutta Europa
attraverso la certificazione; lo sviluppo
di strumenti di insegnamento interattivi
nei settori coinvolti; un periodo
di prova della tecnica di apprendimento
sul posto di lavoro attraverso la mobilità
professionale dei partecipanti al fine
di rendere possibile il trasferimento delle
competenze in Europa, e la seguente
valutazione degli impatti. Tutte cose
di cui, nel settore della pulizia, si sente
un grande bisogno. “Auspichiamo –dice
Campesato – che il messaggio arrivi
anche al mondo della politica e delle
istituzioni, e a chi prende decisioni in
queste materie”.

di Carlo Ortega